Come sapete cari amici, ieri, sabato 14 la Caritas ha tenuta la riunione per stabilire i turni dei Volontari che, insieme a degli operatori, ogni notte (apertura alle 20h.) compiranno l'accoglienza degli ospiti del Dormitorio Comunale e gestito appunto dalla Caritas. Alberto Secchi in qualità di Coordinatore del dormitorio ha esposto il funzionamento, regolamento e il ruolo del Volontario.
Hanno assistito un trentacinque persone tra i Volontari delle Caritas Parrocchiali e i Volontari di Libere Energie, undici in tutti, che sin da subito hanno dato la propria disponibilità nei turni; complessivamente hanno aderito ventitré (23) Volontari.
Finalmente, Olbia ha un luogo dove accogliere uomini e donne (poche nella nostra città) che si trovano costretti a vivere in “alloggi di fortuna” o auto; è vero che molti sono stranieri, extra-comunitari, molti senza permesso di soggiorno, ma sempre nostri simili che soffrono e non certo per colpa loro. Conosco molti di loro, italiani e no; e tutti hanno bisogno di un sostentamento economico minimo, cioè un lavoro, un “lavoretto” (come dicono loro). Credo che per la maggior parte di queste persone sia mortificante dover andare tutti i giorni alla mensa di via Angioj (gestita dalle Vicenziane) per il pranzo, e sarà forse ancora mortificante, da domani, presentarsi per chiedere un letto, un po' di calore, una bella doccia. Sì, è pur vero che non li dispiacerà dormire comodamente in una stanza con una buona temperatura, e in più la mattina poter fare colazione; come non li dispiace ogni giorno poter ricevere un pasto caldo, almeno una volta al giorno (ci auspichiamo che attraverso una più intensa collaborazione tra tutti gli operatori sociali e associazioni, si possa offrire anche la cena 7 giorni alla settimana). Ma non vorrebbero essere soltanto assistiti; quello che vogliono è poter rientrare nella società le cui porte sono state chiuse. Nessuno nega l'importanza di una prima fase di assistenza, senza di cui la seconda fase di integrazione sarebbe impensabile ma dobbiamo iniziare ad abituarci a pensarle insieme ed entrambe necessarie. Solo se c'è una prospettiva futura di reinserimento nella società allora la prima fase non diventa avvilente per chi ne usufruisce. E solo se siamo disposti a riaprire le porte potremmo pensare che anche loro, gli ultimi, non si sentano più tali e si riprendano le loro responsabilità e il timone della loro vita, talvolta forse smarrito.
E' per questo che noi di A.L.E., sempre più convinti di ciò, abbiamo chiaro il nostro obbiettivo ultimo secondo quanto consta nell'art. 6 del proprio Statuto: Il fine ultimo è l’integrazione o reintegrazione nel tessuto sociale dei propri destinatari. Sappiamo che è una impresa non facile, ma anche che non è una utopia, per questo siamo sempre più decisi nel portare avanti i progetti che ci siamo prefissati, il primo dei quali è il CENTRO DIURNO.
Voglio ricordare l'art. 4 che dice: “L'Associazione non ha fini di lucro; di fatto è una libera associazione aconfessionale, apartitica e apolitica”; infatti nessuna ideologia politica ci spinge ad operare a favore delle persone più sfortunate; e nessun schieramento politico sta dietro di noi, come nessuna Religione. Personalmente sono Cristiano Credente da una vita, e molti tra noi sono Cattolici, ma c'è chi professa altre fedi e chi non ne pratica nessuna; dico questo perché lo Spirito che muove tutti noi nel FARE a favore del prossimo, è lo Spirito del Bene e del Buono che TUTTI gli uomini possiedono ed è uguale per ogni religione o filosofia che abbraccia l'Amore Universale.
Proprio perché noi troviamo i nostri compagni in questa avventura verso gli altri, tra coloro che hanno come unica condizione quella di condividere lo stesso percorso, non ci piacciono le condizioni aggiuntive, le divisioni sterili. Ci piace sentirci coinvolti e utili nel lavoro per cui siamo nati; perciò ringraziamo la Caritas con i suoi Volontari, le Amministrazioni Pubbliche, la Provincia Olbia-Tempio e il Comune di Olbia, che hanno compiuto questo decisivo passo avanti verso la problematica dei senza tetto.
ginetto  

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