Oggi  4 ottobre, ricordiamo un uomo, Francesco D’assisi, che ha saputo spogliarsi, per ricoprire con il suo Amore i più fratelli più piccoli.

Ci stiamo incamminando verso l’inverno e chiaramente il mio pensiero va a quelle persone che non hanno mezzi per affrontare le intemperie di forma adeguata, penso ai nostri amici della strada che durante il giorno non hanno un riparo. Rifletto sull’ingiustizia che incombe in tanti esseri umani, nelle tristi informazioni  (3 ottobre 2013, ennesima tragedia dei nostri fratelli migranti ) e fredde statistiche che ogni giorno ci vengono trasmesse dai media, come se fossero pane quotidiano. Si potrebbe cadere nell’abitudinario, e molti lo fanno, perché per l’uomo è facile scrollarsi di dosso i problemi che non intaccano lui o la sua famiglia, ma a noi che abbiamo deciso rivolgere lo sguardo le Persone meno fortunate, non è consentito. Sproniamo al massimo il nostro impegno sociale, ognuno nella posizione in cui si trova, come volontario, amministratore pubblico o privato, politico o semplice cittadino; tutti abbiamo l’obbligo di creare una società  meno dura, meno insolidale. Perché, se è vero che esiste una corrente verso la Solidarietà, è anche vero che è vissuta da una minoranza. Le difficoltà e ristrettezze che molti sono costretti ad affrontare grazie alla crisi che stiamo vivendo, inducono a paure per il proprio futuro le quali, soffocano i buoni sentimenti ed una maggiore apertura al prossimo meno fortunato di noi.
Ginetto.

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